Il portale maggiore

Portale maggioreIl portale maggiore della basilica presenta una struttura complessa: si compone di tre arconi, disposti a scalare, decorati ognuno nell’intradosso e nella fronte di bassorilievi.
La critica più recente ritiene che l’insieme sia stato progettato in un solo momento ed eseguito in tempi relativamente brevi: circa un decennio attorno alla metà del XIII sec. Le discrepanze formali e stilistiche sono imputabili al fatto che più mani hanno lavorato alla decorazione del portale.

 

 

 

 

 

 

Intradosso del primo arco

F O Arco 1 Sansone uccide il cucciolo di leone - LussuriaIl rilievo dell’intradosso più interno ritrae due figure accovacciate, identificabili con Satana e la Lussuria, una coppia consueta nell’iconografia romanica, da cui si diparte un tralcio di vite mischiato a melograno che circonda semplici raffigurazioni: animali, combattimenti, favole (la volpe e l’uva) e Sansone in lotta con il leone. Anche nell’archivolto del primo arco interno vediamo motivi di combattimenti fra animali affiancati da scene di caccia; in alcuni casi non è possibile determinare neanche le azioni delle figure (bambini, uomini, donne, un centauro) e di conseguenza il loro significato. Parecchie figure non fanno altro che piegare, spezzare e strappare i racemi che le circondano. Il Diavolo, la Lussuria e le bestie, alludono al male che domina il mondo, sull’archivolto sono esemplificati i comportamenti viziosi ambientati nella ‘selva oscura’ che per l’uomo medievale è la vita, sia attraverso l’allegoria della caccia che attraverso la rappresentazione di azioni ignobili.

 

 

 

 

I mesi, le virtù e le beatitudini

F O Arco 2 MarzoI rilievi dell’arco successivo raffigurano allegorie dei principi umani e religiosi che reggono il mondo cristiano, sull’intradosso le allegorie dei dodici mesi accompagnate dai segni dello Zodiaco, sull’archivolto diciassette personificazioni di Virtù e di Beatitudini.
La combinazione delle immagini dei mesi e di quelle dei segni dello Zodiaco è diffusa sia in Oriente che in Occidente. L’iconografia delle singole raffigurazioni – le attività tipiche dei vari mesi dell’anno – presenta caratteristiche più bizantine che occidentali. Tipicamente bizantine sono l’immagine di Marzo in forma di guerriero in armi e quella di Aprile in forma di pastore con l’agnello sulle spalle. Visto nel suo complesso, il ciclo di San Marco non è identico a nessun altro, nè da un altro si può far derivare.
Il ciclo delle Virtù e Beatitudini della fronte dell’arco è opera di vari autori, come tutte le parti successive del portale, dove si nota sempre come i rilievi posti dalle due parti in basso sono stati affidati alle mani più esperte dei maestri, mentre nella parte più alta, più lontana alla vista, la qualità scade per l’intervento della bottega. Il modello per il ciclo della Virtù è il mosaico della cupola centrale, databile al tardo XII secolo, dove un tema di origine occidentale è tradotto in uno stile vagamente bizantineggiante, viceversa qui la fonte musiva viene ritradotta in un idioma occidentale.

 

 

 

I mestieri veneziani

F O Arco 3 Muratori - MurèriLa decorazione interna del terzo arco che incornicia il mosaico del Giudizio Finale è la parte più veneziana di tutto il programma decorativo delle facciate di San Marco. Al posto delle artes liberales delle cattedrali francesi sono qui subentrate le raffigurazioni dei mestieri veneziani.
A San Marco le rappresentazioni dei Mestieri costituiscono uno degli elementi principali della decorazione figurativa della facciata.
Il nesso fra la rappresentazione del Giudizio Finale e i rilievi con i Mestieri che lo incorniciano rimane piuttosto vago, anche volendo interpretare queste immagini realistiche e per nulla allegorizzanti come exempla di buona condotta. In realtà sono più che altro espressione di orgoglio civico e autocelebrazione del populusveneziano. Anche qui si trovano suggestioni derivanti dai mosaici dell’atrio.

 

 

 

 

F O Arco 3 Profeta con cartiglio entro tralci - Geremia o IsaiaRispetto al vigoroso realismo del ciclo dei Mestieri, la decorazione dell’archivolto dello stesso arco rappresenta una netta caduta di tono, non dal punto di vista formale, ma da quello tematico. Essa è costituita da una delle tante serie di Profeti di San Marco (compresi i mosaici dell’interno, le serie dei Profeti sono nove). Qui però le figure sono quasi soffocate dai voluminosi racemi che le incorniciano; inoltre la totale mancanza delle iscrizioni che un tempo sicuramente si trovavano sui cartigli rende impossibile l’interpretazione dei singoli personaggi e delle loro profezie. Si può comunque supporre che queste ultime avessero attinenza col Giudizio Finale.

L’opera in cui il virtuoso talento della maestranza ‘da cattedrale’ di San Marco raggiunge il vertice, il rilievo dell’archivolto dell’arco esterno del portale, è anche la più danneggiata dagli agenti atmosferici.

E’ difficile distinguere le mani. Tuttavia è sicuro che qui oltre al Maestro dei Mestieri è stato attivo anche il Maestro di Ercole o uno dei suoi migliori collaboratori: soprattutto le fisionomie presentano strette affinità con le opere della sua cerchia.
L’arco dei Profeti costituisce l’opera più tarda e più matura fra le sculture della facciata occidentale; si tratta di arte puramente veneziana. Si può almeno supporre con una certa sicurezza che questa grandiosa opera sia stata realizzata abbastanza tardi, all’incirca fra il 1250 e il 1275, ma in ogni caso molto presto rispetto alla sorprendente modernità, ad esempio, dei tralci che si avvitano nello spazio. In questi elementi l’evoluzione dell’arte ornamentale veneziana sembra precorrere l’avvento del gotico fiorito.