Le feste religiose

Di grande effetto erano anche le feste religiose a le processioni che si svolgevano in Piazza:prima di tutte quelle legate alla traslazione e al ritrovamento del corpo di San Marco e la festa onomastica del 25 aprile. Questa divenne, com’è tutt’ora, la festa principale dell’intera città a cui l’intera città partecipava: usciva dalla porta di palazzo, con il Doge, la Signoria, i dignitari in un preciso ordine gerarchico.
Ad essa partecipavano i rappresentanti delle arti e dei mestieri con le loro insegne, della Scuole Grandi con i gonfaloni.
Tutta la piazza era pavesata a festa con tappeti ed arazzi sulle Procuratie per sottolineare il significato di una festa religiosa che era la festa stessa della città
Con grande sfarzo e magnificenza veniva ricordata anche la festa del Corpus Domini istituita nel 1264 dopo il miracolo di Bolsena: Doge, Signoria, e Patriarca, le sei Scuole Grandi, il clero e il popolo animavano la piazza come si vede dalle stampe del tempo.
Particolare significato avevano le celebrazioni della Settimana Santa: la Domenica delle Palme il Doge usciva dal Palazzo con la palma dorata, e partecipava solennemente ai riti del Giovedì e Venerdì Santo.
La notte del Venerdì Santo, con la piazza illuminata si snodava la processione delle Scuole maggiori, delle Confraternite, dei Cancellieri e dei Procuratori.
Nel giorno di Pasqua vi era poi la “sortita” del Doge (che avveniva secondo un rito processionale ferreo) che si recava al Vespro nella vicina Chiesa di San Zaccaria.