La vita quotidiana

L’afflusso alla Piazza era dovuto innanzitutto alle funzioni che in essa si svolgevano: con l’andar del tempo il moltiplicarsi delle istituzioni, l’attività amministrativa, la presenza dei nobili che si recavano a Palazzo per le varie incombenze, alle riunioni del Maggior Consiglio cui partecipavano più di mille patrizi, ma anche di “cittadini” a vario titolo impiegati in funzioni amministrative, ne facevano un luogo affollato di incontri informali.
Ma la Piazza, seguendo un costume orientale, rimase sempre ricca anche di piccole attività commerciali che ne ravvivano il tono di incontro di ceti diversi, di persone di diversa nazionalità, di mercanteggiamenti e di affari.
Vicino a San Marco, verso la Piazzetta, venivano letti in contemporanea a Rialto i bandi che richiamavano molti interessati e curiosi. La vicina attività portuale che si svolgeva attorno al Molo era un’altra fonte di richiamo e di presenze.

Nel ‘500 ci fu un tentativo di “nazionalizzazione” della Piazza; destinando aree e interi quartieri agli stranieri si volle a più riprese eliminare le presenze straniere dai traffici nella zona; come ci fu il tentativo di eliminare e allontanare attività non congrue a quello che era ormai il cuore dello Stato, il centro del Governo, il luogo di glorificazione della città.
Tuttavia un miscuglio di attività minute e più ufficiali fu sempre una caratteristica della Piazza, anche perché in essa avvenivano funzioni e rappresentazioni periodiche tali da richiamare l’intera città.