Le feste popolari

Molte erano le feste popolari a Venezia, disseminate per vari sestieri e davano sempre un tocco di allegria alla vita quotidiana. Ma particolari eventi legati a vittorie militari importanti davano vita a feste popolari in Piazza, come la vittoria sui Genovesi a Chioggia, la vittoria di Candia e altri eventi. In questi casi si svolgevano in Piazza tornei e giostre: Francesco Petrarca assistette dalla Basilica proprio al torneo per la vittoria di Candia e ne restò ammirato.

La festa più riuscita e anche più iconograficamente rappresentata fu quella del Giovedì grasso, in ricordo della sottomissione del Patriarca di Aquileia.
Si svolgeva in Piazzetta, secondo un rituale consolidato, alla presenza del Doge: veniva preparato un palco su cui troneggiava la macchina per i fuochi d’artificio. La festa iniziava con l’uccisione di un toro, ripetendo il primo rituale che voleva che il toro stesso fosse offerto dal Patriarca di Aquileia e continuava con lo “svolo del Turco“: attraverso un filo invisibile un “angelo” si calava dal campanile verso il balcone del Palazzo consegnando dei fiori al Doge e ricevendo un sacchetto di monete d’oro. Poi gruppi di acrobati si esibivano in esercizi ginnici denominati colonne d’Ercole, formando figure che si elevavano in altezza; infine il grande spettacolo pirotecnico sempre amato dai veneziani, come ci ricorda la festa del Redentore.

Tuttavia il Giovedì Grasso si iscriveva all’interno del Carnevale, la festa più famosa di Venezia e che già nel ‘700 richiamava turisti da tutto il mondo.
Carnevale iniziava praticamente la sera di S. Stefano con il passeggio in Piazza e vedeva la solita sarabanda di attori, prestigiatori, artisti di strada che occupavano la Piazza.
Tutto terminava nella notte del Martedì Grasso con il grande raduno in Piazza.

Un’altra festa che presto entrò nella consuetudine popolare è quella del Redentore. La Chiesa fu fatta erigere come tempio votivo dopo la cessazione della peste del 1576. Era obbligo che la Signoria, la terza domenica di Luglio, visitasse il tempio attraverso il ponte votivo.
La notte del sabato un grande convenire di barche illuminate copriva l’intero bacino di San Marco. La festa del Redentore con il suo spettacolo di barche colorate e i fuochi artificiali è ancor oggi la festa popolare più sentita in città.

L’ultima grande festa che si celebrò a Venezia con grande richiamo popolare fu la festa per i Duchi del Nord nel 1782. Per festeggiare il figlio di Caterina, si preparò un evento memorabile con molte luminarie e spettacoli ma fu molto criticato: Venezia era ormai alla fine.