Campanile

Il campanile di San Marco è una poderosa torre a pianta quadrata, alta circa 99 metri compresa la cuspide di coronamento, anticamente faro dei naviganti, prototipo di tutti i campanili lagunari. Viene costruito per la prima volta nel XII secolo sul posto di una probabile torre di avvistamento e riedificato nella forma attuale ai primi del ‘500 con l’aggiunta di una cella campanaria con la cuspide rivestita in rame e sormontata da una specie di piattaforma girevole su cui viene posta la statua dell’Arcangelo Gabriele, con la funzione d’indicare la direzione dei venti.

Delle cinque campane originali rimane solo la più grande. Le altre, oggi sostituite, furono distrutte nel crollo del campanile del 1902. Dalla loggia campanaria si può osservere lo stupendo panorama della città e della laguna dall’alto.

Addossata alla base del campanile si trova la loggetta che Jacopo Sansovino costruisce tra il 1537 ed il 1549 ornandola di marmi e bronzo.

Iniziato su preesistenti fondazioni romane nel IX secolo, costruito a più riprese dal XII al XIV secolo, il campanile assume, dopo molti restauri e rifacimenti, l’aspetto definitivo fra il 1511 e il 1514.

E’ formato di una solida canna quadrata, in cotto, lesenata, larga 12 metri, alta 49,5 metri (la metà dell’intera altezza, di 98,6 metri), e della cella campanaria ad archi, su cui posa un grosso dado che serve di base alla cuspide piramidale su cui posa l’angelo d’oro.
Semplice, di concetto romano nella sua severa armonia di linee e di proporzioni, la torre è da sempre la prima ad apparire a chi giunge dal mare, con i bagliori dell’angelo d’oro posto sulla sommià, su piattaforma girevole. Colpito più volte da fulmini e da terremoti, esso continua la sua vita secolare fin all’inizio del 1900.

Il 14 luglio 1902, il campanile crolla improvvisamente per imprudenti lavori murari. I danni causati non sono irreparabili: la “pietra del bando” all’angolo della Basilica, impedisce il crollo della colonna d’angolo e salva la basilica. Rimane invece sepolta sotto i macigni la Loggetta.
La notizia del crollo, si diffonde in tutto il mondo: il Consiglio Comunale delibera che il Campanile debba risorgere identico a quello crollato.
Collocata la prima pietra il 25 aprile 1903, nove anni dopo, nel 1912, nello stesso giorno di San Marco, il nuovo campanile viene inaugurato. La costruzione, ricopiata fedelmente nel suo aspetto esteriore, condotta per maggior solidità e sicurezza statica secondo le più rigorose leggi di tecnica costruttiva, viene reintegrata di alcune parti distrutte: vengono cioè posti su due lati del dado sopra la cella, alternati con le Giustizie, i due Leoni andanti in pietra d’Istria in sostituzione di quelli scalpellati alla caduta della Repubblica, e, sulla sommità, viene ricomposta con gli originali frammenti la statua in rame sbalzato dell’Arcangelo Gabriele, quasi interamente rifatta, ricopiando l’antico modello del 1822.

La storia del campanile si lega al ricordo della tradizionale festa dello svolo dell’Angelo, un esercizio di equilibrio, che consiste nella discesa di un acrobata, lungo una corda tesa, dall’altezza della cella, fino ad una barca sul Bacino o alla loggia di Palazzo Ducale da dove, Doge e Signoria, assistono allo spettacolo che si svolge il giovedì grasso.

La visita al campanile è una delle attrattive che non si manca di offrire, anche nel passato, agli ospiti illustri, sebbene la Signoria vada cauta nel concedere permessi agli stranieri, nel timore che essi possano rilevare a scopo militare la posizione della città e dei suoi porti. Per Galileo Galilei poi il campanile viene utilizzato come specola per lo studio delle vie del cielo e sul campanile l’eminente scienziato presenta, nel 1609, alla Signoria il suo cannocchiale.