La Basilica: Funzione Politica e Religiosa

La Basilica: Funzione Politica e Religiosa

San Marco è il massimo monumento della città, tempio di vita civile, oltre che di fede religiosa, testimonianza della grandezza di Venezia.

Per circa mille anni ha svolto le funzioni di cappella pucale, dipendente direttamente dal Doge che vi nominava il Primicerio, cui era conferita autorità episcopale, e Chiesa di Stato affidata alla tutela dei Procuratori di San Marco.

È da sempre il tempio in cui le vicende del popolo e del governo veneziano hanno avuto la più alta celebrazione.

Nel 1807 San Marco divenne la sede del Patriarca di Venezia e cattedrale cittadina chiudendo così il suo millennio di storia ducale.

Approfondimenti

La basilica di San Marco ha svolto nel corso della sua storia due ruoli fondamentali: quello di chiesa palatina, ovvero cappella dello Stato veneto, dal 1807, quello di cattedrale della città.

Per tutta la vita della Repubblica veneta i dogi via via eletti, venivano presentati e pubblicamente proclamati tali all’interno della basilica, dal pulpito di destra a loro riservato, per poi uscire in Piazza e per l’incontro con la popolazione.

Come chiesa di stato, in San Marco si svolgevano altre cerimonie ufficiali, come la benedizione dei soldati in partenza per le guerre o la presentazione delle bandiere strappate al nemico.

A memoria della “Pace di Venezia”, lo storico avvenimento vissuto in basilica nel 1177, sul marmo del pavimento dell’atrio sono incisi i nomi dei protagonisti dell’incontro: il papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa, le massime autorità dell’Europa di allora, accompagnati da quello del doge Sebastiano Ziani. A San Marco il doge Enrico Dandolo riunì nel 1201 i crociati in procinto di partire per la Terrasanta, convenuti in città per invocare la protezione e l’aiuto divino.

Nel 1377 in un momento di gravissimo pericolo, quando i Genovesi militarmente premevano da vicino la Repubblica, il popolo condusse a San Marco Vettor Pisani, per far sì che il doge gli concedesse il comando della difesa della città.

San Marco fu luogo di incontro e di preghiera per i veneziani anche in momenti molto dolorosi, come nel 1576, quando per essere liberati dalle terribili pestilenze il Senato pronunciò il voto solenne di erigere un tempio dedicato al Redentore, ripetuto nel 1630 per erigere un altro tempio (la Salute), dedicato alla Vergine Maria, e infine nel 1797, quando Venezia visse la fine della sua indipendenza.

La basilica era riferimento anche per mercanti e marinai, che via via l’arricchirono di doni preziosi raccolti nei loro viaggi per terra e per mare, con la volontà di contribuire a mantenere grande e ricco il monumento che testimoniava la grandezza di Venezia.

Il 12 maggio 1797 la Serenissima cade sotto i colpi delle truppe napoleoniche. Si apre per la basilica di San Marco una nuova fase.

Nel 1807 San Marco diventa sede del Patriarca di Venezia. Per volere dello stesso Napoleone, la cattedrale viene trasferita dall’antica sede di San Pietro di Castello a San Marco, che perde la funzione originaria di cappella del doge per diventare così cattedrale cittadina.