Restauri ed interventi

Restauri ed interventi: La salvaguardia di Venezia e della sua laguna

Le zone più basse di Venezia, che sono in genere quelle più antiche, subiscono allagamenti sempre più frequenti. Particolarmente soggetta alle acque alte è “l’insula” di San Marco, un tempo cuore politico, religioso e amministrativo della Serenissima; oggi luogo simbolico che identifica la città stessa agli occhi del mondo, spazio architettonico e monumentale di straordinaria suggestione, caratterizzato dalla presenza dei più preziosi e rappresentativi edifici della città.

Come si allaga oggi la Piazza

Il problema delle acque alte si è molto accentuato nel corso dell’ultimo secolo a causa dell’innalzamento del livello del mare (eustatismo) e dell’abbassamento del terreno (subsidenza). I due fenomeni congiunti hanno determinato una perdita di quota del suolo veneziano di circa 23 cm.
Negli ultimi decenni, l’acqua alta in piazza San Marco è diventata un evento quasi quotidiano. Circa 250 volte all’anno, infatti, quando la marea raggiunge il livello di 60 cm, l’acqua comincia a invadere il nartece della basilica e la pavimentazione davanti all’ingresso. Via via che la marea cresce, le aree allagate aumentano progressivamente e diventano sempre più vaste. Con 80 cm di marea l’acqua lambisce ampie zone della piazza e con 90 cm quasi due terzi della sua superficie è allagata. Infine, con 100 cm (in media 7 volte all’anno), la piazza e gli spazi circostanti sono quasi completamente sommersi.
Oltre ai disagi per i veneziani e per le attività socioeconomiche, il ripetersi delle acque alte provoca danni alla pavimentazione e al sottosuolo della piazza. Il deterioramento dei masegni, la presenza di dissesti generalizzati, il cedimento dei cunicoli sotterranei per lo smaltimento delle acque piovane sono le principali manifestazioni di un degrado diffuso, acceleratosi negli ultimi decenni.
Tre sono i modi attraverso cui l’acqua invade la piazza: per risalita attraverso i tombini, per sormonto delle rive, per filtrazione dal sottosuolo.

Come si interviene

Per contrastare l’allagamento per sormonto si rialzeranno almeno fino a + 100 cm soltanto il molo sul bacino e la pavimentazione retrostante, mentre non verrà modificato il livello della pavimentazione della piazza. Il rialzo del molo sarà completato da lavori di consolidamento della riva, per contrastarne il degrado dovuto al moto ondoso provocato dall’intensissimo traffico acqueo a motore.
Per evitare l’allagamento per risalita dai tombini e per filtrazione si procederà, invece, a isolare l’antica rete di cunicoli sotterranei dall’acqua che risale dai “rii” che circondano l’insula. Il dissesto strutturale dei cunicoli, che ha determinato anche il cedimento della pavimentazione in molti punti, renderà inoltre necessario il loro completo restauro. Contemporaneamente si dovrà predisporre il nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane, collegato a una stazione di sollevamento da installare ai giardini Reali per consentire il deflusso dell’acqua in laguna in caso di alta marea. Verrà inoltre valutata l’opportunità di collocare al di sotto della pavimentazione della piazza una membrana impermeabilizzante in bentonite per contrastare l’allagamento per filtrazione. Nell’ambito di questi lavori si provvederà anche alla razionalizzazione delle reti dei sottoservizi, unificando i tracciati delle linee esistenti lungo percorsi prestabiliti. In questo modo si semplificheranno le future operazioni di manutenzione e si eviterà il rischio di una manomissione generalizzata della pavimentazione, come avviene oggi.

La prima fase

La prima fase, avviata nel marzo del 2003, riguarda il molo sul bacino per complessivi 150 m. I lavori comprendono il rialzo, il restauro, il consolidamento della riva anche a protezione dal moto ondoso; l’intercettazione degli scarichi per la predisposizione della nuova rete per lo smaltimento delle acque piovane e il restauro della pavimentazione.
Criteri e modalità di intervento sono stati concordati con il Comune di Venezia e la Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio.
La sequenza delle attività è stata stabilita d’intesa anche con le categorie coinvolte: il cantiere, organizzato in modo da non ostacolare mai l’accesso alla piazza, procede per due tratte successive e comporta, tra l’altro, la predisposizione di spazi di approdo provvisori e accessi protetti alle imbarcazioni.