Le Cappelle

Cappella dei Mascoli

Oltrepassato il fondo del Transetto  si apre la Cappella della Madonna del Mascoli, appartenente fin dal 1618 alla Confraternita di devoti solo maschi, istituita in San Marco fin dal XII secolo, con sede dapprima nella cripta, poi presso l’altare di San Giovanni, ora della Vergine Nicopeia.

 

 

 

 

 

 

 

La volta della cappella è rivestita di un importante ciclo di mosaici iniziati dal veneziano Michele Giambono nella prima metà del XV secolo.

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La decorazione musiva è motivata dall’originaria dedicazione della cappella alla Vergine. Sono infatti gli episodi canonici della sua vita che si susseguono a partire dal lato sinistro: la Nascita, la Presentazione al tempio, l’Annunciazione, la Visitazione, la Morte (o Dormitio Virginis).
L’Annunciazione del lunettone di fondo appare improntata alla grazia e alla dolcezza tipicamente gotiche a cui corrispondono una leggiadria nel segno e nel colore. La Nascita della Vergine e la Presentazione al Tempio sono dominate da due architetture gotiche di cristallina bellezza, mentre le figure appaiono improntate da morbidi modellati e da delicati colori.

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La Visitazione sulla parete destra della cappella sembra appartenere al periodo tardogotico almeno nella sua parte inferiore, mentre, al di sopra del visibile “taglio”, l’insieme architettonico è dominato da un’impostazione umanistica e da schemi vistosamente rinascimentali. Nella Dormitio solo il gruppo di apostoli a destra apparterrebbe alla decorazione gotica, mentre gli altri apostoli, la Vergine e l’architettura si configurano nel linguaggio più tipico di Andrea del Castagno che traspare non solo dall’ espressionismo dei volti e dal modellato plastico delle figure avvolte in panneggi turgidi e dai profili taglienti, ma anche nelle lastre marmoree del rosso di Tessaglia che rivestono i pilastri dell’immensa e spaziosa arcata di gusto “classico” e che fa da sfondo alle figure degli apostoli che rigorosamente se ne staccano.

La cappella Zen

Cappella ZenSi entra nella cappella Zen sia dal battistero che dall’atrio, dove si trova un bellissimo cancello in bronzo ad archetti di antica esecuzione (V-VI secolo), portato a Venezia da Costantinopoli.
Quest’angolo sud-occidentale anticamente era il vestibolo della porta da mar. Quando nel 1501 muore il Cardinale Giambattista Zen, la Signoria acconsente a che venga eretta in suo onore una cappella funeraria.

I mosaici della volta del XIII secolo e quelli più antichi sopra il portale documentano questa originaria funzione di importante ingresso. Sulla volta sono disposte, su due ordini, 12 scene con i Fatti della vita di San Marco. Sul semicatino sopra il portale, laVergine con il Bambino fra due Angeli in venerazione. Questo mosaico viene interamente rifatto nel XIX secolo sulle antiche tracce bizantine. Più sotto, vi sono otto profeti, quattro sono bellissime sculture romaniche in marmo e quattro a mosaico.

 

 

 

La cappella di sant’Isidoro
Cappella San Isidoro 1A Isidoro, santo greco le cui spoglie vengono portate a Venezia da Chio nel 1125 dal doge Domenico Michiel e la cui devozione dogale richiama quella per San Marco, è dedicata la piccola cappella, cui si accede dal transetto nord.
I mosaici costituiscono un ciclo importante di arte musiva veneziana, giunto a noi quasi immune da restauri. Nella semplicità della fattura è notevole l’espressione narrativa piena di carattere propria della scuola pittorica veneziana.

 

 

 

 

 

 

Sui mosaici della volta sono narrati in due ordini sovrapposti episodi della vita di Sant’Isidoro nell’isola Chio e il trasporto del corpo del santo a Venezia.

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Sulla lunetta sopra l’altare: Cristo tra San Marco e Sant’Isidoro, su quella della parete opposta: la Vergine tra San Giovanni Battista e San Nicola.
I mosaici delle due lunette sono più legati alla tradizione iconografica bizantina, più aperti ad influssi occidentali invece sono le realistiche narrazioni delle storie di Sant’Isidoro.
I mosaici della cappella sono opere pregevolissime della metà del XIV secolo, quando il doge Andrea Dandolo volle realizzare, assieme al battistero, anche questa cappella in onore del santo.